
nei confronti della maggior parte dei dipendenti.
Il curato e' invitato dai soliti quattro fondamentalisti cattolici, quelli che da giovani partecipavano attivamente alle diverse gioventu' cattoliche e ora, da adulti, proseguono la missione di evangelizzazione.
Costoro pianificano la visita del pastore sei mesi prima, passano mezze giornate nel redigere business plan e studiano il miglior percorso aziendale per ottimizzare la benedizione, calcolando anche il quantitativo di acqua santa necessaria allo scopo.
Si avvicina il giorno della benedizione, guardate i nuovi apostoli: occhi colmi di luce divina, salivazione accentuata, battito cardiaco al massimo, l'acme del godimento e' vicino, e' arrivato il ministro del culto.
Via, si parte. Accompagnamo il "don" su e giu' per i piani, fuori e dentro gli uffici, aspersione di acqua santa e volantinaggio dell'immaginetta col santo piu' in voga del periodo.
Guardate i dipendenti: tutti col testone basso a raccogliere la benedizione, perche' se non fai cosi' sei cattivo, senza dio, ebreo, ateo, negatore di dio e della provvidenza, miscredente, infedele e gay.
Non c'e' speranza.
Lo Stato e la Chiesa hanno "una comune missione educativa" e sono "chiamati a servire gli stessi valori di moralita' e di eticita'" soprattutto nelle situazioni sociali piu' difficili.
Giorgio Napolitano, 27 Novembre 2006.
Si avvicina il giorno della benedizione, guardate i nuovi apostoli: occhi colmi di luce divina, salivazione accentuata, battito cardiaco al massimo, l'acme del godimento e' vicino, e' arrivato il ministro del culto.
Via, si parte. Accompagnamo il "don" su e giu' per i piani, fuori e dentro gli uffici, aspersione di acqua santa e volantinaggio dell'immaginetta col santo piu' in voga del periodo.
Guardate i dipendenti: tutti col testone basso a raccogliere la benedizione, perche' se non fai cosi' sei cattivo, senza dio, ebreo, ateo, negatore di dio e della provvidenza, miscredente, infedele e gay.
Non c'e' speranza.
Lo Stato e la Chiesa hanno "una comune missione educativa" e sono "chiamati a servire gli stessi valori di moralita' e di eticita'" soprattutto nelle situazioni sociali piu' difficili.
Giorgio Napolitano, 27 Novembre 2006.
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